Quando soffriamo cerchiamo ogni modo per scansare il dolore, per non ascoltarlo, cercando di allontanarlo da noi. A volte ci impegniamo in mille attività pratiche per non soffermarci su ciò che sentiamo. Eppure è solo camminando dentro il dolore che riusciremo a lasciarlo andare. Dobbiamo prenderci il tempo che riteniamo necessario, il dolore è parte del nostro cammino in questa vita. Ascoltiamo cosa il dolore ha da dirci, quale nuova conoscenza avremo di noi stessi, degli altri, degli altri con noi, ma è solo quando crediamo che ci abbia insegnato tutto quello che dovevamo imparare, solo in quel momento, lo potremo lasciare andare. Quando si dice che nel dolore siamo soli, in parte è così perché possiamo incontrare qualcuno che vuole avere attenzione e cura verso di noi ma altre volte la cura, l’accudimento, la protezione può solo essere quella che nasce, cresce e si alimenta consapevolmente dentro di noi. Ciò che abbiamo amato con ogni fibra profonda di noi stessi diventa parte di noi, del nostro essere, rimane in noi. Viviamo la gioia nella presenza ed il dolore nella assenza e possiamo imparare a vivere nella mancanza e nella pienezza che ci ha lasciato quello che abbiamo vissuto. Il dolore e la sofferenza, come esseri umani, li viviamo come estremamente negativi, eppure fanno parte del ciclo delle emozioni e sensazioni che proviamo. C’è chi dice che vorrebbe vivere senza dolore, crescere e diventare consapevole di ciò che sentiamo e di ciò che ci circonda senza soffrire. Ma la vita è questa: una tela di accadimenti ed emozioni, di relazioni con gli altri, di conoscenza di aspetti di sé. Quello che può variare sarà come decideremo di vivere la nostra vita, se in intensità o superficialità, se sarà insipida o piena d’amore. Se sarà intensa lo sarà in ogni sfumatura di suoni, colori, pensieri, sentire! Questa intensità sarà faticosa? A volte si’ ma ci farà sentire vivi e consapevolmente presenti a noi stessi!
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