Questo anno scolastico 2020/2021 sta scorrendo. Di scuola si parla poco o nulla. Si comunica quale ordine starà in presenza e quale farà didattica a distanza e poco più.
Ma cosa si vive alla scuola primaria in questo anno pandemico?
In questi mesi, arrivando al mio plesso con mascherina ffp2, incontravo le colleghe con mascherina chirurgica, oggi siamo quasi tutte protette dalle ffp2.
Ma cosa è successo in questi tre mesi, per noi, le famiglie, i bambini, a livello emotivo, affettivo e relazionale?
Come si vive questa strana quotidianità?
Al di là dei gesti rituali continui, per provare ad evitare il contagio, mi voglio soffermare sulle sensazioni ed emozioni che emergono in questo tempo.
Dialogando con le colleghe emerge la sensazione di vivere in trincea e di essere delle sopravvissute alla fine di ogni giornata.
I genitori, con viso coperto da mascherine, ci ringraziano per la presenza, sia a parole che con gli occhi.
I bambini chiedono quando finirà tutto questo per poterci abbracciare e noi li accarezziamo con le parole e con gesti da lontano.
Mariti a casa lavorano a distanza e le mogli sono quotidianamente in presenza.
Il mondo scolastico è composto principalmente da donne, gli uomini sono pochi, purtroppo, la loro presenza sarebbe un importante riferimento per i bambini.
La scuola è quella in presenza: questo è innegabile!
Negli edifici scolastici si vive la socialità che contrasta la solitudine.
Si impara a relazionarsi, ci si arricchisce vicendevolmente.
Ci si emoziona, si dialoga, si sperimenta cosa sia la Vita!
L’esperienza è apprendimento.
Nei mesi del lockdown la DAD ( didattica a distanza) ci ha fatto vivere l’unica modalità possibile di quei mesi così duri.
Oggi, alla scuola primaria si utilizza la DDI (didattica digitale integrata) quando le classi sono, momentaneamente, in quarantena.
Detto questo, per quanto siamo felici di avere una parvenza di normalità o una nuova normalità, non si può negare il timore giornaliero di un possibile contagio da virus!
Si ammalano adulti e bambini.
Alcuni passano da una quarantena all’altra o ne accumulano più di una.
In questi mesi ci sono stati periodi in cui, camminando per il piano, fino alla propria classe, scoprivi, nel segreto della privacy, che la tua, era, una delle poche classi aperte ed in presenza.
Un pensiero di sgomento e tristezza per bambini e adulti ammalati con sintomatologia di differente intensità.
Nonostante questo, andiamo avanti perché crediamo nella nostra professionalità, nell’importanza della nostra presenza accanto ai bambini, per la loro crescita personale emotiva, cognitiva, interpersonale.
Ma ciò non esclude che anche la scuola, stia vivendo un momento buio della sua storia secolare.
Attendiamo una nuova alba, non sappiamo quando sarà, ma, arrivera’!
Comments