Essere genitori è una “mission” straordinaria. Si inneggia troppo spesso alla lamentela, al vedere epoche precedenti migliori di quelle che si stanno vivendo. Leggo articoli ed articoli in rete su tutte le mancanze e le problematiche dei figli e dei genitori. Si rimarca l’assenza di qualcosa, invece di sottolineare e celebrare quello che c’è. Una società dal Se’ critico molto forte che ci abbatte e contrasta nel saper apprezzare la pienezza intorno a noi. Il Se’ critico ci appesantisce nei momenti di difficoltà e ci schiaccia nei momenti di positività con un fiume di “però e mai “. Avvolgiamo di luce gentile, consapevole e saggia la nostra parte critica. Tutto questo per dire che molti genitori sono gli “eterni insoddisfatti” di tutto quello che fanno i figli, senza apprezzarli nel loro essere, facendo confronti continui con le gesta altrui. Poi ci sono quelli che celebrano i figli pomposamente raccontando agli altri ogni novità positiva e sminuendo le normali criticità della vita di tutti. Poi ci sono i genitori “orgogliosi” dei loro figli, di come sono, della loro anima, del loro cuore. Gioiscono con loro dei traguardi raggiunti, delle passioni che hanno e delle strade che intraprendono per raggiungere i loro sogni. Sono quelli che sono una presenza silenziosa quando i figli si sentono in difficoltà, sono quelli che li prendono per mano quando si smarriscono, quelli che li ascoltando nei momenti di dolore, quelli che provano una gioia estatica quando li vedono soddisfatti ed appagati. Poter vedere i figli centrati, sereni, solidi come rocce ci suscita gratitudine verso la vita che è stata generosa nel donarci la possibilità di seguire queste meravigliose creature lungo il cammino della loro vita!
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