In questo periodo di Covid sentiamo molto parlare di negazione, sappiamo che cosa voglia dire tale termine ma vediamone gli aspetti psicologici.
La negazione è un meccanismo di difesa che la mente attua per ripararsi da vissuti che siano troppo difficoltosi, dolorosi angosciosi, paurosi, non riconoscendone gli effetti emotivi o le conseguenze di quanto accade.
Come se quello che non è visibile, tangibile, non sia reale, con tale incredulità reagiamo a notizie inaspettate, dolorose, spaventose.
Negando ciò verso cui siamo attoniti, secondo un “pensiero magico” nebulizziamo la realtà sgradevole fino ad eliminarla.
Non la vedo, non c’è!
Così molti vivono il Covid, realtà terribile, orribile, tangibile, devastante che è questo killer invisibile!
Lo negano ed in questo modo, lontani dal senso di realtà , di questo anno 2020, proteggono la mente dall’incapacità di affrontare una problematica così grande!
Ricorrono alla ironia, all’umorismo, allo scherno, a volte all’attacco aggressivo a chi, lucidamente, esprime preoccupazione, angoscia e paura.
Quando la negazione diventa esasperata si incrinano i rapporti interpersonali fino a che si pongono in atto comportamenti rischiosi per se’ e gli altri.
Ce ne accorgiamo giornalmente dai post ed articoli che leggiamo, alcuni legati alla realtà in questo tempo di postmodernita’ tecnoliquida nell’anno della pandemia da Covid; altri stretti alla magia fatata che la decodifica e definisce come una banale influenza.
Difendersi è normale ed adattivo ma negare la realtà oggettiva diventa pericoloso, perché non si entra in contatto con la paura profonda di un evento tangibile che può polverizzare ogni gassosa certezza.
Ed invece è importante concedersi di pensare che non siamo onnipotenti, non abbiamo concrete certezza, tranne dell’istante in cui ci siamo e del passato vissuto.
È importante poter dire di avere paura, di sentirsi precari e sospesi in un tempo preciso senza la certezza del domani.
È necessario concedersi di stare nel dolore per tutto il tempo necessario al nostro cuore, alla nostra anima ed alla nostra psiche, solo così potremo affrontare ciò che la Vita ci porta nel tentativo di trovare soluzioni possibili!
Concediamoci, in questo tempo così surreale, preoccupazione e paura, camminiamo verso un nuovo domani, se negassimo tutto questo, saremmo solo impantanati nelle sabbie mobili di una irrealtà favolistica ancora più pericolosa!
Personalmente credo che rimanere ancorati alla realtà significa guardare con obiettività i fatti, anche spiacevoli e paurosi come il Covid, senza banalizzarli o ironizzarli ma neanche esasperandoli perché altrimenti rischiamo di cadere in conseguenze ancora più gravi e difficili da affrontare.
Grazie del commento! Ogni posizione estrema in un senso o nell’altro diventa dannosa..
Personalmente credo che rimanere ancorati alla realtà significa guardare con obiettività i fatti, anche spiacevoli e paurosi come il Covid, senza banalizzarli o ironizzarli ma neanche esasperandoli perché altrimenti rischiamo di cadere in conseguenze ancora più gravi e difficili da affrontare.
Grazie mille!!!
Condivido. Ottimo articolo